Siamo un gruppo di genitori e di amici che nel 2000 hanno deciso di dare vita ad un’associazione, con l’intento di realizzare qualcosa di bello per i nostri figli e per alcuni loro amici disabili nel territorio di Ancona.
É nata così l’associazione Gli Amici de “Il Piccolo Principe”. I nostri figli e i loro amici erano bambini, andavano a scuola ma avevano il desiderio di trascorrere del tempo insieme anche durante l’Estate. Sono nati allora i “Centri estivi del Piccolo Principe”, che rappresentavano, e rappresentano tutt’ora, una delle attività più importanti per loro.
I bambini iniziavano a crescere, e abbiamo capito che questo desiderio di una compagnia, dei nostri ragazzi e delle nostre famiglie, poteva portarci a realizzare altre cose belle insieme: i ragazzi hanno cominciato ad andare in vacanza in montagna senza di noi, con alcuni educatori; per sostenere le nostre attività insieme ad una imprenditrice abbiamo prodotto le prime bottiglie del nostro vino. I ragazzi, le famiglie e i volontari hanno raccolto l’uva, l’hanno pigiata, e sono state realizzate 100 bottiglie di “Arianuova bianco e rosso”; da allora abbiamo distribuito ai sostenitori della nostra associazione 1600 bottiglie di vino. Moltissime. Ma desideriamo che questo progetto continui a crescere.
Un pomeriggio d’autunno di 6 anni fa Mario, uno dei nostri figli (uno dei più giovani), prendendo una foglia caduta da un albero ha realizzato un calco con un poco di creta, sul terreno. E ha iniziato a “giocarci”, lavorando e maneggiando quella creta. Da questa esperienza é nata l’idea di partire con alcuni laboratori; prima quello di ceramica, e poi il laboratorio di stamperia. In questi anni i nostri ragazzi, che ormai sono dei giovani, sono diventati davvero bravi, realizzano oggetti artigianali e bomboniere, e anche queste attività ci aiutano a sostenere il lavoro che educatori e professionisti fanno con loro durante l’anno.
Dal 2014 alcuni dei nostri figli hanno terminato il loro percorso di studi. Nel nostro territorio non ci sono molte scelte per una persona disabile, al termine della scuola. Alcuni hanno la possibilità di partecipare ad attività organizzate in centri diurni, ma sono molti i giovani e gli adulti che restano a casa con le loro famiglie. Così abbiamo fatto una scelta: abbiamo aperto un “laboratorio ergoterapico”, che si chiama “Io in azione”. Ergoterapia significa “terapia attraverso il lavoro”. Naturalmente non si tratta di una terapia di tipo sanitario. Ma il lavoro, per i nostri giovani, rappresenta un modo per realizzarsi. Come per ogni altra persona. Come per ogni uomo e per ogni donna. Anche loro mettono in gioco le loro abilità, e si sentono realizzati facendo qualcosa. Fanno cose belle, e le fanno insieme.
Giuliana, la mamma di uno dei nostri giovani, si é trovata davanti a una scelta difficile lo scorso anno: poteva accettare la proposta di inserimento di suo figlio in una struttura, per 6 intere giornate a settimana, o continuare a portarlo al laboratorio “Io in Azione”, dal Lunedì al Venerdì, per quattro ore al giorno. Dopo averci pensato per alcuni giorni, una mattina ha guardato suo figlio negli occhi andando a prenderlo al laboratorio. Lo ha visto sereno insieme ad alcuni amici, e questo le ha fatto scegliere di continuare con questo progetto.
Questo é lo spirito che guida ogni proposta che facciamo ai ragazzi e ai giovani che partecipano alle attività: cerchiamo il bene di ognuno di questi ragazzi, di ognuno questi giovani.
Cerchiamo di fare in modo che ognuno di loro esprima le proprie capacità, le proprie abilità. E che si possano realizzare, sostenuto e guidato da educatori, dai volontari e ancor prima dalle proprie famiglie.
Siamo infatti un’associazione di famiglie, e crediamo proprio che solo partendo dall’amicizia tra le famiglie si possa costruire qualcosa di bello, insieme.
Per i nostri progetti abbiamo sempre scelto di affidarci a personale qualificato, per garantire qualità alle attività. Non riceviamo contributi da enti pubblici; all’inizio le famiglie sostenevano la maggior parte delle spese, quando le attività erano più sporadiche. Poi le spese sono aumentate, in questo momento ci sono tre educatori che lavorano ogni giorno con i nostri giovani. A dire il vero stiamo facendo degli investimenti importanti in questo senso, ma confidiamo che la generosità degli amici, e delle persone che incontriamo continuamente, insieme alla provvidenza divina, ci permettano di continuare questo cammino, e di crescere. Per far sì che i nostri giovani crescano, uomini e donne di domani.
Da qualche anno abbiamo iniziato a fare campagne di raccolta fondi, attraverso il 5xmille, chiedendo donazioni (anche in occasioni speciali) e attraverso i prodotti che realizzano i nostri giovani. Se lo desiderate potete sostenerci, contattarci, anche semplicemente venire a conoscerci. La nostra porta é sempre aperta. Davvero.
Vi salutiamo con le parole di Ugo, papà del giovane Mario:
“Mio figlio Mario mi porta a pensare alla storia dell’ostrica.
Il percorso di accoglienza di un figlio disabile all’inizio porta forti sofferenze. La famiglia é proprio come un’ostrica, che viene ferita da un piccolo granello di sabbia.
Ma questo trauma, molto lentamente, produce una reazione inaspettata e meravigliosa. La sabbia penetra al suo interno, e la reazione dell’ostrica la porta a produrre così tanta madreperla, da farne scaturire una perla meravigliosa.
Mario, per tutti noi, é questa perla speciale…”
I nostri figli, come ogni figlio per un genitore, sono perle davvero speciali.
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